L’abbronzatura tra fascino e inganno
P
er molti, l’abbronzatura è il simbolo dell’estate: pelle dorata, look più sano e un senso di vitalità. In realtà, quella colorazione ambrata che tanto amiamo è il risultato di un meccanismo di difesa biologico.
La pelle, organo più esteso del corpo umano, reagisce all’esposizione solare producendo melanina per proteggere il DNA dalle radiazioni ultraviolette (UV). Non è un segno di salute, ma una risposta a un’aggressione.
In questo articolo scopriremo in dettaglio:
- Come e perché la pelle si abbronza
- I rischi reali dell’esposizione eccessiva al sole
- I pericoli nascosti delle lampade abbronzanti
- Come proteggersi senza rinunciare al sole
- I falsi miti più diffusi
L’abbronzatura spiegata: una reazione di difesa
Il ruolo della melanina
La pelle contiene cellule specializzate chiamate melanociti, situate nello strato basale dell’epidermide. Quando la pelle è colpita dai raggi UV, queste cellule producono melanina, un pigmento che assorbe e disperde parte delle radiazioni nocive.
Esistono due tipi principali di melanina:
- Eumelanina (colore marrone/nero) → più efficace nella protezione dai raggi UV.
- Feomelanina (colore giallo/rossastro) → meno protettiva e più suscettibile ai danni.
Fototipi: non tutti si abbronzano allo stesso modo
Il fototipo cutaneo determina la risposta della pelle al sole:
- Fototipo I: pelle molto chiara, occhi chiari → si scotta facilmente, non si abbronza.
- Fototipo II: pelle chiara → si scotta spesso, abbronzatura lieve.
- Fototipo III: pelle media → si abbronza gradualmente.
- Fototipo IV-V-VI: pelle olivastra o scura → si abbronza facilmente, ma non è immune ai danni UV.
UVA, UVB e UVC: cosa sapere sui raggi ultravioletti
I raggi UV si dividono in tre categorie:
- UVA (95% della radiazione UV) → penetrano in profondità nel derma, causano invecchiamento cutaneo e contribuiscono al melanoma.
- UVB → colpiscono gli strati superficiali, provocano scottature e alterazioni del DNA.
- UVC → estremamente pericolosi, ma filtrati quasi totalmente dall’atmosfera terrestre.

💡 Importante: le nuvole filtrano solo parte dei raggi UV, quindi ci si può scottare anche in giornate nuvolose.
L’abbronzatura eccessiva: danni visibili e invisibili
Effetti a breve termine
- Scottature: eritema, dolore, arrossamento e, nei casi più gravi, vesciche.
- Disidratazione cutanea: pelle secca, sensazione di “tiraggio”.
- Fotosensibilità: aumento della sensibilità cutanea in soggetti predisposti o sotto farmaci fotosensibilizzanti.
Effetti a lungo termine
- Fotoinvecchiamento: perdita di elasticità, rughe profonde, macchie scure.
- Danni al DNA: mutazioni cellulari che possono evolvere in tumori cutanei.
- Melanoma e carcinomi: i tumori della pelle sono in aumento in tutto il mondo, in particolare tra chi si espone senza protezione.
I rischi delle lampade abbronzanti
Molti le considerano una “scorciatoia sicura” per ottenere un colorito rapido, ma la realtà è opposta.
Radiazioni concentrate
Le lampade emettono UVA e UVB ad alta intensità, spesso superiori a quelle solari in determinate ore del giorno. Questo significa un’esposizione più aggressiva e dannosa.
Classificazione OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica le lampade abbronzanti come cancerogene di Gruppo 1, la stessa categoria di tabacco e amianto.
Rischio per i giovani
Chi inizia a usare lampade prima dei 35 anni ha un aumento del rischio di melanoma fino al 75%.
Danni non solo alla pelle
Sole e lampade non colpiscono solo la pelle, ma hanno effetti sistemici:
- Occhi: cataratta, degenerazione maculare.
- Sistema immunitario: esposizioni intense possono deprimere la risposta immunitaria cutanea.
- Invecchiamento precoce globale: perdita di tono muscolare cutaneo e danni a livello vascolare.
Come proteggere la pelle senza rinunciare al sole 🌞
Strategie di esposizione
- Evitare le ore più calde (11:00-16:00).
- Esporsi gradualmente: aumentare il tempo sotto il sole a piccoli incrementi.
- Alternare sole e ombra: pause frequenti riducono il carico di radiazioni.
Protezione solare🧴
- SPF 30 o superiore per protezione efficace.
- Filtri ad ampio spettro (UVA + UVB).
- Riapplicare ogni 2 ore o dopo bagno/sudorazione.

Cura dopo l’esposizione solare
- Idratazione con creme lenitive a base di aloe vera o pantenolo.
- Bere acqua per compensare la perdita di liquidi.
Falsi miti da sfatare
- “La pelle abbronzata è più sana” → Falso: è pelle danneggiata.
- “La crema solare impedisce di sintetizzare vitamina D” → Parzialmente falso: una moderata esposizione anche con protezione consente la produzione.
- “Se non mi scotto, non mi faccio male” → Falso: i danni cellulari possono avvenire anche senza arrossamenti visibili.
- “Le lampade preparano la pelle” → Falso: non creano protezione, ma aumentano il rischio di tumori.
Studi scientifici e dati ufficiali
- AIRC: il melanoma è tra i tumori in più rapido aumento nei Paesi occidentali.
- OMS: oltre 60.000 decessi all’anno nel mondo sono legati all’eccessiva esposizione a raggi UV.
- American Academy of Dermatology: più del 90% dei segni di invecchiamento cutaneo prematuro è dovuto ai raggi UV.
FAQ Domande frequenti: cosa c’è da sapere prima di esporsi al sole
È vero che chi ha la pelle scura non ha bisogno della crema solare?
Falso. Le pelli scure (fototipo V e VI) contengono più melanina e quindi sono leggermente più protette dai raggi UVB, ma possono comunque subire danni da UVA, come invecchiamento precoce e rischio di melanoma. Anche chi ha la pelle olivastra o scura deve usare una protezione solare con SPF adeguato.
Devo mettere la crema solare anche se sto all’ombra?
Sì. L’ombra non protegge completamente: superfici come sabbia, acqua e cemento riflettono fino all’80% dei raggi UV. Anche sotto l’ombrellone è importante applicare la protezione.
I vetri bloccano i raggi UV?
Solo in parte. I vetri comuni bloccano la maggior parte dei raggi UVB (quelli che causano scottature), ma lasciano passare una buona quantità di UVA, responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Per questo motivo è consigliabile proteggersi anche in auto o vicino a grandi finestre.
La crema solare impedisce la produzione di vitamina D?
No, non completamente. È stato dimostrato che anche usando una protezione con SPF 30, il corpo continua a produrre vitamina D, anche se in misura leggermente ridotta. Inoltre, bastano 10-15 minuti al giorno di esposizione controllata per mantenere buoni livelli, evitando rischi inutili.
È meglio usare un SPF 50 o 30?
Dipende dal fototipo e dal contesto. L’SPF 30 blocca circa il 97% dei raggi UVB, mentre l’SPF 50 ne blocca circa il 98%. Per i fototipi molto chiari, i bambini o in situazioni di esposizione intensa (alta quota, mare, tropici), è meglio usare SPF 50+. In ogni caso, ciò che conta davvero è riapplicare il prodotto ogni 2 ore e in quantità adeguata.
Consigli personalizzati per ogni fototipo
Proteggi la tua pelle in base al tuo fototipo
Conoscere il proprio fototipo è essenziale per scegliere la protezione solare giusta e definire i tempi di esposizione sicuri.
Fototipo I (pelle molto chiara, occhi azzurri o verdi, capelli biondi o rossi)
- Si scotta sempre, non si abbronza praticamente mai
- Rischio UV: altissimo
- Protezione consigliata: SPF 50+ anche in città
- Tempo massimo al sole: 10 minuti senza protezione
Fototipo II (pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi o castani chiari)
- Si scotta facilmente, abbronzatura molto lieve
- Rischio UV: molto alto
- Protezione consigliata: SPF 50 in vacanza, SPF 30 in città
- Esporsi in modo graduale, evitare ore centrali
Fototipo III (pelle media, occhi castani, capelli castani)
- Si scotta moderatamente, si abbronza progressivamente
- Rischio UV: medio
- Protezione consigliata: SPF 30-50 a seconda dell’intensità solare
- Può abbronzarsi in sicurezza con precauzioni
Fototipo IV (pelle olivastra, occhi e capelli scuri)
- Si scotta raramente, si abbronza facilmente
- Rischio UV: basso, ma presente
- Protezione consigliata: SPF 30, soprattutto in vacanza o in alta quota
Fototipo V e VI (pelle scura o molto scura)
- Si scotta molto raramente
- Rischio UV: basso per scottature, ma ancora presente per melanoma
- Protezione consigliata: SPF 15-30, con particolare attenzione a naso, labbra e contorno occhi
Qualunque sia il tuo fototipo, la regola d’oro è sempre la stessa: il colore della pelle dopo l’esposizione al sole è un segnale che qualcosa è cambiato. La pelle si difende ma non dimentica. Ogni scottatura, ogni esposizione prolungata, lascia un segno.
Investire nella protezione oggi significa prevenire rughe, macchie e problemi ben più seri domani. La vera bellezza è la salute.
Conclusione: Il vero lusso è la pelle sana
L’abbronzatura non è un trofeo estetico, ma il segnale che la pelle è sotto stress.
Prendersi cura della propria pelle significa preservare non solo la bellezza, ma anche la salute.
Godersi il sole con consapevolezza è possibile: basta rispettare i limiti e proteggere l’organo che ci difende ogni giorno dal mondo esterno.
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